Crostatine petit beurre con confettura, frutta e im(pressioni) di Settembre

 

cesto_uva_fichi_prugne

I petit beurre. La prima volta che ho provato a farli in casa ero già qui in Francia e per ritagliarli ho usato un bicchiere, il vezzoso stampino feticcio mi stava un po’ stretto.Da allora li ho fatti e rifatti tante volte  e sempre sbagliando le dosi, cioè facendone una quantità sistematicamente insufficiente che sparisce  in un universo parallelo appena varcato lo sportello del forno, e sempre stravolgendone la forma, Monsieur Petit beurre non me ne voglia.

Il mio personale oltraggio alla forma dei biscotti di Nantes continua su queste pagine perchè ho osato nientepopodimeno che trasformarli in una crostata.

Mi serviva infatti una base che riuscisse a sostenere il peso della crema pasticcera (tanta) e della frutta fresca (tantissima) che mio marito voleva sulla torta di compleanno quest’estate. La crostata con crema pasticcera e frutta fresca è un dolce solo apparentemente di facile esecuzione. O meglio, se ci si accontenta di una pappetta informe sotto uno strato di crema e frutta è il dolce più facile della terra, ma purtroppo non è il mio caso.

Mi serviva un impasto gagliardo, fiero e con una personalità decisa. Sognavo una torta in cui la crema pasticcera e il guscio di pasta si tenessero per mano accettando le proprie differenze e lavorando insieme contro il misero, inevitabile spappolarsi della base sotto il peso della crema e della frutta fresca dopo neanche un’ora di frigo, un classico, una vera e propria piaga. Sentivo di dover dare il mio contributo alla risoluzione di questo annoso problema, questa divenne la mia missione di quei giorni d’estate.

Crostatizzai quindi i petit beurre. L’impasto liscio e poco permeabile dei piccoli biscotti nantesi mantenne la sua croccantezza e la sua caratteristica sfogliatura che si rivela ad ogni morso persino sotto i due litri di crema pasticcera e al chilo e mezzo di nettarine che lo sovrastava.

Fu un successo.

Oggi propongo un ulteriore cambio di forma, stavolta dimensionale. La crostata diventa ‘ina anzi, ‘ine, perchè sono tre. E si riempie di frutta di Settembre, uva, prugne e fichi. E di confettura di mele cotogne cotta al microonde. (Io sono microwaves oven addicted, sono sempre stupefatta dalla sua versatilità e comodità, ho una bella lista di roba microondabile, ve ne parlerò prossimamente su questi schermi.)

Ma ora basta parlare di forma e andiamo alla sostanza:

crostate_frutta_autunnale

crostatine_frutta_autunno

Vediamo come si fa…

Per la confettura di mele cotogne al microonde:

INGREDIENTI:

-500 gr di mele cotogne sbucciate e tagliate a pezzetti

-200 gr di zucchero semolato

-Qualche goccia di succo di limone

PROCEDIMENTO:

-Versare tutti gli  ingredienti in un contenitore adatto alla cottura al microonde e cuocere a 750 watt per dieci minuti

-Mescolare e cuocere alla stessa potenza per altri 10 minuti

-Verificare la cottura con la prova piattino (la confettura è pronta se una goccia fatta cadere su un piattino leggermente inclinato scivola con un po’ di difficoltà)

Quando la confettura è pronta, versarla ancora bollente nei vasetti sterilizzati, tapparli e capovolgerli per creare il sottovuoto.

 

Per la sablé Petit beurre:

 INGREDIENTI:

(per circa sei crostatine)

-250 gr di farina 00

-100 gr di zucchero al velo

-100 gr di burro salato

-63 ml di acqua

-1 gr di fior di sale

-4 gr di lievito chimico per dolci

PROCEDIMENTO:

-Far fondere in un pentolino burro, acqua e zucchero e spegnere una volta raggiunto il bollore

-Una volta freddo, aggiungere al miscuglio la farina setacciata con il lievito e il sale, formare una palla e far riposare in frigo, ricoperta da cellophan, per circa un’ora

-Stendere una sfoglia di circa tre mm di spessore e foderare con essa gli stampini da crostata imburrati e infarinati

Ora che abbiamo impasto e confettura, passiamo alla COMPOSIZIONE DEL DOLCE:

-Riempire i gusci di sablè con la confettura di mele cotogne fino all’orlo e infornare a 180° percirca 20 minuti

-Nel frattempo preparare la frutta: tagliare a fettine sottili i fichi e a spicchi le prugne e incidere con una croce gli acini di uva nera.

-Trascorsi i 10 minuti adagiare la frutta sulle crostatine e cospargere di zucchero di canna.

-Reinfornare e continuare la cottura fino a ottenere la doratura ottimale della sablé e la caramellizzazione della frutta in superficie.

Sformare le crostatine e servire tiepide o a temperatura ambiente.

settembre_frutta_crostatine_fetta

crostatine_fichi

Settembre è un mese che amo, come traspare vagamente da questa immagine che ho elaborato lasciandomi ispirare da un fico e dalla sua prorompente voglia d’amore…

I_love_septemberMa.

C’è un ma.

Mi è rimasto nella mente un retaggio scolaresco e infantile odoroso di quaderni nuovi, di diario fiammante e di zaino di Poochie, il cagnolino con le orecchie rosa che lobotomizzava noi bambine negli anni ’80, molto ma molto prima che Kitty dicesse Hello.

Da bambina ogni anno a Settembre c’era odore di fichi e di aria che si rinfrescava e di costumi da bagno riposti negli armadi e di trucioli e di matite ben temperate in fila nell’astuccio rosa orecchiuto e peloso, ed era molto bello e nostalgico tutto ciò ma io sentivo che sotto sotto si nascondeva qualcosa di pesante, fastidioso e inspiegabilmente ingiusto,  ed era quella maledetta sveglia del mattino che diceva ai bimbi fate presto e indossate il grembiulino che le otto sono già.

Ma come, le otto sono già?!?

Ma non era ferragosto?!

E io quel grazioso grembiulino lo indossavo, sì, ma allacciandomelo mi sentivo oppressa e ingiustamente privata della mia libertà, inghiottivo a stento quella polpetta di pigrizia e di malinconia e con un sorriso poco convinto alla fine me ne andavo comunque a scuola, con l’unico conforto del profumo del panino con lo sgombro sott’olio fatto in casa da mia madre che dava un tocco personale al mio omologatissimo zainetto col cagnolino rosa. L’arte di distinguersi.

Poi mi sedevo accanto al mio compagno di banco un po’ abbronzato come me e risentivo di nuovo l’odore del gesso e della lavagna, sentivo la copertina del libro di lettura dell’anno nuovo fare quel crack aprendolo e scrivendo il mio nome sulla prima pagina, ed ero felice che la mia vecchia maestra con la sua camicia a scacchi fosse ancora viva e che la ricreazione, in fondo, non fosse poi tanto lontana.

fichi_foglie

fichi_secchi_collane_asciugare

mandorle_appena_raccolte

mandorle_ceppo_cuticchia

entroterra_fico_tramonto

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